venerdì 31 agosto 2007

i primi giorni nella mia nuova famiglia






















Il carattere del bouledogue francese

Il Bouledogue Francese è un cane eccezionale, che si rivela un ottimo compagno per l'uomo. Essendo di dimensioni relativamente piccole, non necessita di grossi spazi, e si adatta benissimo alla vita in appartamento. Infatti preferisce avere un compagno umano che gli dedica il suo tempo e la sua compagnia piuttosto che luoghi per correre libero, ma una vita solitaria. Inoltre il pelo corto e praticamente inodore sono due aspetti che giocano a suo favore per quanto concerne la vita in appartamento. Il Bouledogue è un cane compatto, muscoloso e temibile, nonostante le sue piccole dimensioni. Alcune definizioni che la gente affibia loro sono "un piccolo carro armato", o "un piccolo culturista". Questo perchè nella sua stazza ridotta, è un vero concentrato di muscoli, un atleta dotato naturalmente di mezzi eccezionali. A questo aggiungete un carattere per nulla pavido, ma coraggioso, anche davanti al pericolo più serio, e spesso sconsiderato. Questo lato del carattere gli è stato tramandato dai suoi avi, i vecchi Bulldog Inglesi, e in generale dai Molossi utilizzati nelle guerre. Capite quindi che oltre al suo aspetto giocherellone e buffo, il Bouledogue può anche essere un valido guardiano, sia nel segnalare un eventuale pericolo, ma anche nel non esitare ad aggredire se questo risulta necessario. In particolare, il forte attaccamento ai padroni, non gli lascia esitazioni nell'intervenire con decisione se questi sono in pericolo. Con gli altri cani è generalmente molto equilibrato, difficilmente sarà un attaccabrighe. Se il collega a quattro zampe gli sarà simpatico, e questo imparerete a conoscerlo osservando il suo linguaggio del corpo, ad esempio la posizione delle orecchie, il movimento della coda, allora sarà paziente e giocherà volentieri, diversamente si limiterà ad ingnorare il cane appena incontrato; se invece quest'ultimo mostrerà segni di aggressività, allora con ogni probabilità il vostro Boule reagirà con il coraggio tipico dei molossi, senza temere in nessun modo l'eventuale differenza di mole. Un altro aspetto è senz'altro la testardaggine, ma unita ad una grande intelligenza. Non sono questi cani che accettano facilmente di imparare le cose con le "brutte" maniere. Se intraprendete questa strada col vostro Boule, andrete sicuramente a cercarvi delle grane, vivrete male voi e lui. Dicevo che sono cani molto cocciuti, e infatti se volete fargli capire qualcosa dovrete renderla interessante per lui. Il fatto che il Boule "non capisca" non è quasi mai vero. Piuttosto non reputa la cosa che gli state insegnando degna di essere eseguita. Questo fa parte del suo carattere forte, deciso e sicuro di sè. Deve avere un buon motivo, anche solo l'approvazione del propio padrone per imparare un comando o un comportamento, ma non sopporta i rapporti conflittuali o impositivi. Dovrete quindi essere equilibrati prima voi di lui, tenendo un comportamento deciso e coerente, definendo la sua posizione gerarchica, e il vostro ruolo di leader. A questo proposito, ricordate sempre che un leader, ovvero il capobranco, non ha quasi mai bisogno di usare le maniere forti, è il comportamento e la coerenza nelle sue azioni ad fargli assumere la posizione che gli compete. Un altra caratteristica dei Boueldogues è la gelosia, sono infatti attaccatissimi ai componenti della famiglia in cui vivono, in particolare ad uno dei suoi membri. Per questo motivo non sopportano molto volentieri di essere lasciati soli. Per evitare l'insorgere di ansia da separazione, abituate sin da cucciolone il vostro nuovo amico a passare in modo graduale momenti della giornata da soli, partendo da pochi minuti, che via via diventeranno qualche ora. L'amore che il Boule è disposto a donare è sconfinato, ma per vivere bene, necessita di ricevere un amore simile, non dico uguale, perchè questo sarebbe impossibile, noi umani non siamo probabilmente in grado di amare quanto i nostri compagni a quattro zampe amano noi.

Ivan de I bouledogue francesi del Bull'o

La salute del bouledogue francese


Il Bouledogue Francese fino ai 12 mesi è un cane relativamente delicato come qualsiasi cucciolo, per il quale una caduta, una scivolata o un gioco all’apparenza innocuo può rappresentare un problema da adulto, quindi, è bene che non faccia scivolate e cadute che potrebbero alternarne la crescita sana. C'e' da dire che essendo un cane di taglia relativamente piccina, non ha un peso tale da creare problemi serissimi. Una buona alimentazione, un movimento non forzato ed il divieto di saltare, faranno del piccolo pipistrello un adulto sano. Importante, invece, è porre attenzione alla schiena. Molti Boule hanno la cattiva abitudine di arrivare con i salti, dove gli altri arrivano semplicemente alzando il muso :) Ma un atterraggio mal fatto potrebbe compromettere irrimediabilmente la colonna vertrebrale, con esiti infausti o invalidanti.

Quanto più è possibile, lasciate che il vostro cucciolo prenda il sole, perché è uno stimolatore naturale della vitamina D, che favorisce l'assimilazione (non forzata) del calcio.
Ma al contrario di quanto si pensava sino a qualche anno fa, il calcio "forzato" (ovvero integrato per bocca o iniezione) va evitato. A volte può fare più danni un sovradosaggio rispetto ad una carenza. Soprattutto in un cucciolo "tutto cartilagine". Non va dimenticato che le cartilagini sono quelle che attutiscono lo sfregamento tra le ossa e che quindi prevengono o ritardano le displasie/artrosi/artriti. Per questo è bene accompagnare tutta la crescita con un integratore condroprotettivo (protettore delle cartilagini), che viene assorbito solo se lo scheletro ne ha bisogno. Si può trovare in farmacia o nei negozi specializzati.
Le orecchie vanno controllate di tanto in tanto per accertarsi che non ci siano segni di otiti, anche se il Boule non ne è particolarmente soggetto. L'otite si riconosce da molti fattori: il cane tiene la testa leggermente obbliqua verso l'orecchio dolorante, sbatte la testa di frequente, piange quando vengono toccate le basi delle orecchie, all'interno dell'orecchio c'è un materiale marrone-nero (otite da acaro), l'interno dell'orecchio ha un odore forte/pungente, all'interno dell'orecchio c'è un materiale bianco (es. malassetia).

In ciascuno di questi casi dovrete andare dal veterinario che vi consiglierà la cura adatta.

giovedì 30 agosto 2007

mars attack or boule invasion?


le parole della mia padroncina...

un paio di anni fa il mio ragazzo mi dice se mi andava di vedere le foto di un cane, il suo preferito...ebbene, quando si apri' la pagina del sito internet e vidi quelle foto rimasi a bocca aperta...mi trovai di fronte l'immagine di un coso tutto nero con delle orecchie abnormi ed una faccia da maiale...la mia meraviglia cresceva sempre di più man mano che sfogliavo le pagine...mi sembrava impossibile che ci fossero cani cosi...mamma mia, non credevo ai miei occhi!!!

il mio ragazzo, luca, mi diceva che per lui il bouledogue francese è il cane più bello del mondo e io continuavo a guardarlo come se si fosse bevuto il cervello ed esordii dicendo che per me quello era il cane più brutto del mondo!!!

intanto passavano i giorni e trascorrevamo le nostre serate davanti al pc a girare e girare per siti internet, blog, forum e chi più ne ha più ne metta...il mio stupore per questa razza canina piano piano andava via ma non ero propriamente convinta di vedermi girare per casa quel mezzo cane-mezzo marziano...un bel giorno il mio lui mi dice:"adesso ti porto in un posto"...

...ci addentriamo nella campagna di Roseto degli Abruzzi, contrada FOSSOCORNO e arriviamo in uno splendido casolare circondato dal verde...suoniamo e vengono ad aprirci due gentilissimi ragazzi, SERGIO e ALBERTO e con loro vedo avvicinarsi una mandria di buoi...no, non erano buoi...erano BOULEDOGUE FRANCESI!!!

oh mio dio, erano bellissimi, dolcissimi, buffissimi, stranissimi...a quel punto tutti i miei dubbi scomparvero nel nulla, presi in braccio un caille allucinante (PAPà DEL MIO FILIPPO) , lo guardai in quegli occhioni tenerissimi e capii che DESIDERAVO AVERNE UNO PIU' DI QUALUNQUE ALTRA COSA AL MONDO...

beh, inutile dire che filippo mi ha cambiato la vita e che ogni giorno con lui è un giorno speciale...

ovviamente di tutto questo ringrazio due persone fantastiche, che allevano con amore cani altrettanto fantastici, SERGIO PELLA e ALBERTO VERGARA, dell'allevamento DIFOSSOCORNO, uno spettacolo!

PERCHE' UN BOULEDOGUE di SERGIO PELLA


PERCHE’ UN
BOULEDOGUE
Sergio Pella


Il Bouledogue Francese è
un cane di piccola mole che
racchiude in sé tutte le doti
del molossoide: compattezza,
muscolatura, ossatura,
carattere: insomma, come
ben lo definisce lo standard,
un piccolo “ercole”!
La possanza muscolare,
l’idea di solidità e compattezza
sono caratteristiche
essenziali di tipo; lo standard
non parla di altezza al
garrese, bensì di peso, per
cui le caratteristiche di razza
sono al meglio espresse da
soggetti appunto possenti,
“compattati” e ben sviluppati nei diametri
trasversali, piuttosto che da soggetti di
peso equivalente ma maggiormente sviluppati
nei diametri longitudinali, che
quindi risultano alti sulle zampe, lunghi e
magri!
Il suo pelo corto, lucente, che non trattiene
lo sporco non richiede una toelettatura
specializzata: saranno sufficienti delle
spazzolate regolari per togliere il pelo
morto e alcuni bagni, non molto frequenti,
per garantirne il buono stato.
Unica accortezza è la pulizia delle rughe
del muso che talvolta, in concomitanza
con la stagione calda, possono infiammarsi
per accumulo di sporcizia e ridotta
traspirazione arrecando al nostro beniamino
notevole fastidio.
Per prevenire questo inconveniente è sufficiente
detergere la parte con salviettine
imbevute di soluzioni detergenti e rinfrescanti
(camomilla) – ottime quelle in
commercio - avendo cura di asportare
quotidianamente lo sporco; oppure, in
presenza di irritazione, con batuffoli di
ovatta o salviettine imbevute di soluzioni
detergenti e disinfettanti (clorexidina).
Il Bouledogue ha un carattere eccezionale:
è sempre felice, sempre pronto a far
festa con voi e con i vostri amici che diventeranno
subito anche “suoi” amici!
Non è mai ombroso od imbronciato nonostante
il suo sguardo possa trarre in
inganno, difficilmente timido e mai aggressivo.
A questo proposito, una precisazione:
sarà molto importante il tipo di
socializzazione che il cucciolo avrà avuto
durante il primissimo periodo della sua
vita. I bravi e seri allevatori sanno quanto
sia importante far crescere il piccolo in un
ambiente familiare, stimolarlo fin da subito,
abituarlo al contatto con le mani, coccolarlo,
allo scopo di non fargli subire il
trauma del distacco dalla madre e dai fratellini
quando entrerà nella nuova casa.
Con i bambini poi saprà essere un ottimo
compagno di giochi e potrà essere lasciato
tranquillamente in loro compagnia
senza alcuna paura anche se,
come per tutti i cuccioli, va ricordato
loro che non si tratta di un
giocattolo! Quando il piccolo
Boule mostrerà di essere stanco
dovrà essere lasciato andare a
riposare nel suo angolo protetto
(cuccia o poltrona che sia).
Il Bouledogue ha un carattere
deciso e coraggioso, che gli proviene
dal mix tra sangue di molosso
e di terrier che scorre in lui.
Questo aspetto è positivo per
quanto riguarda ad esempio il
senso della proprietà con il quale
difenderà la casa ad ogni rumore
sospetto, ma al tempo stesso
potrebbe costituire un problema
in quanto saprà reagire prontamente
contro un altro cane, specialmente
del suo stesso sesso,
che per strada lo provochi, non
cambia: il ratier conquistò (o riconquistò,
a scelta) il cuore dei nobili e delle dame,
tornando (o arrivando) ad essere un ricercatissimo
cane da salotto.
A quel punto la Francia, orgogliosa di averlo
creato (o adottato), gli diede ufficialmente
il nome di "Bouledogue francese"Coraggio senza frontiere ed esageratamente
ottimistica coscienza nelle proprie
forze, a fronte di una struttura fisica possente
ma ridotta, lo rendono davvero
tenero ed irresistibile! Per quanto
concerne la convivenza con
altri animali, anche per il
Bouledogue vale il discorso che
se da cucciolo cresce assieme
ad un altro cane (o gatto) generalmente
non sopravvengono
problemi in età adulta, mentre a
causa della gelosia e dell’indole
possessiva (caratteristica della
razza) molto difficilmente un
Boule che è sempre vissuto da
solo in casa, accetterà di buon
grado la presenza di un altro
animale in famiglia. Ma anche in
questi casi pazienza e fermezza
permetteranno di sciogliere
ogni riserva, ridando all’”imbronciato”
la solarità di sempre.
Altro aspetto del suo carattere è
la testardaggine. Quello che un
Bouledogue vuole, il più delle
volte lo ottiene; sarà determinante
l’educazione che gli deve
no qualcosa che non potrebbe essere
concessa?
Come tutti i cani con canna nasale molto
corta, andrà prestata molta attenzione nei
mesi estivi per evitargli un colpo di calore.
Nel caso in cui abbia a disposizione un
essere impartita fin da cucciolo per fargli
capire chi comanda e quale deve essere
la sua posizione gerarchica all’interno
della famiglia.
Ma sapremo resistere a quegli occhioni
che ci guardano supplichevoli e ci chiedo-
giardino sarà lui stesso a decidere se
godersi un po’ di sole (cosa che tra l’altro
adora fare) o starsene sdraiato all’ombra;
in ogni caso dovrà avere sempre acqua
fresca a disposizione.
Le passeggiate saranno più brevi, meglio
se fatte al mattino presto e alla sera ed
andranno comunque evitati tutti gli sforzi
non strettamente necessari.
Il Bouledogue non è certamente il tipo di
cane da portate con noi al mare, nemmeno
sotto l’ombrellone!
Per quanto riguarda la salute, oltre ai problemi
che possono colpire tutte le razze
canine, i Bouledogue che provengono da
allevamenti seri sono generalmente cani
robusti e non soggetti a malattie genetiche.
Tuttavia la loro costituzione particolare
può condurre a delle specifiche patologie.
I problemi cardiaci derivanti da malformazioni
congenite non rappresentano
più un problema per la razza, risolti da
una selezione particolarmente attenta e
scrupolosa.
La canna nasale spesso molto corta (caratteristica
di razza) ed ancor più le narici
non sufficientemente aperte (che invece
sono un difetto troppo spesso trascurato),
possono essere causa di difficoltà
respiratorie nei momenti di caldo intenso,
sforzo eccessivo o agitazione. In questi
momenti il Boule va lasciato riposare
in un luogo fresco e tranquillo, che lui
stesso sceglierà sdraiandosi nella tipica
posizione “a rana”. Le già ricordate regole
di come comportarsi nei mesi più caldi
acquistano particolare importanza a questo
proposito.
Altro punto debole della razza è la colonna
vertebrale: lo sviluppo notevole dell’anteriore
sul posteriore e la particolare
forma della linea superiore predispongono
specie il tratto lombare alla formazione
di ernie che a lungo andare possono
rendere difficoltoso il movimento.
Ancora una volta la selezione di riproduttori
esenti da patologie ed alcune accortezze,
come evitare di far compiere al
cane salti in verticale (sulle zampe posteriori),
sono in grado di minimizzare il pericolo
che tali patologie si manifestino nel
nostro beniamino.
Alcune difficoltà si riscontrano invece
nella riproduzione.
A volte si deve utilizzare l’inseminazione
artificiale a causa delle zampe piuttosto
corte e del petto molto sviluppato che
possono ostacolare l’accoppiamento naturale
e…della scarsa resistenza del nostro
“latin lover”, non abituato affatto a
sforzi intensi e prolungati!
Spesso poi si dovrà ricorrere al parto cesareo,
in quanto i cuccioli hanno la testa già
molto sviluppata rispetto alle dimensioni
delle ossa pelviche della madre e ciò non
sempre consente la fuoriuscita naturale
del cucciolo.
Altro motivo per il quale si ricorrerà al
taglio cesareo è quando mamma Boule
non avrà le contrazioni nonostante siano
trascorsi i giorni della gestazione o che
queste siano insufficienti a far avanzare il
cucciolo nel canale del parto. Ovviamente
questa operazione andrà fatta in anestesia
totale e l’ausilio di un veterinario
esperto in razze molossoidi sarà molto
importante per il buon esito dell’intervento.
Per tutti questi motivi questa razza non è
molto facile da allevare: ci vogliono molti
sacrifici e molta esperienza e l’aiuto ed i
consigli di veterinari esperti ed allevatori
qualificati sarà indispensabile a chi vuole
cimentarsi con la prima esperienza di una
cucciolata.
Per concludere se pensate che questa
splendida razza faccia al caso vostro e
siete intenzionati ad acquistarne un cucciolo,
rivolgetevi sempre ad allevamenti
qualificati e specializzati e, come dice la
grande conoscitrice della razza Renata
Carozzo Peer: “Fate attenzione: il Boule
autentico è prezioso. Controllate i suoi
documenti di provenienza (ci sono diamanti,
ma anche zirconi o cocci di
vetro…)”.

mercoledì 29 agosto 2007

la respirazione ed il colpo di calore...buoni consigli per la salute del bouledogue francese




Avendo una canna nasale molto corta e le narici poco aperte, il Boule, in particolar modo quando ipertipico, potrebbe avere problemi di respirazione. Bisogna farlo agitare poco, soprattutto quando fa molto caldo e MAI lasciarlo in macchina chiuso, neanche se con tutti i finestrini aperti. D'inverno pieno non c'è evidentemente problema, ma d'estate potrebbe essergli fatale! E' addirittura consigliabile, nelle ore più calde, evitare di uscire sotto il sole a passeggiare. La sudorazione del cane è tutta concentrata sulla respirazione. Il caldo»sudorazione»respirazione associati alla canna nasale innaturalmente corta... porta inevitabilmente al colpo di calore, che è mortale. La respirazione difficoltosa non sopperisce alla necessità aumentata dal caldo. NON dovrebbe mai accadere, perchè un buon proprietario sa che il Boule è particolarmente delicato in questo senso, ma nel caso del colpo di calore, bisogna immergere immediatamente tutto il corpo del cane in acqua fredda. In mancanza della quale, per lo meno bagnarlo il più possibile, con una bottiglia d'acqua. Una buona abitudine è portarsi nei viaggi uno spruzzino o un piccolo asciugamano e una bottiglia d'acqua con cui bagnare il Boule di tanto in tanto, soprattutto in testa e tamponando l'esterno delle orecchie (le orecchie del Boule sono un buon "termometro").

BULLDOG E BOULEDOGUE



Bulldog e Bouledogue Francese
24,50Euro
Edizioni Cinque
Il Bulldog, cane antico del quale esistono notizie da diversi secoli, ed il Bouledogue Francese che è assai più recente come formazione, hanno, di fatto, una lontana storia in comune: per questo sono stati accumunati in questo volume, che ne racconta le origini, l'evoluzione, il carattere, i primi standard e l'ultimo del 2004. Una guida preziosa sia per i lettori esperti, sia per quanti s'avvicinano solo ora a queste due meravigliose razze.
Autore:
Umberto Cuomo
Pagine:
Volume rilegato di 290 pagine, con 350 foto a colori e 23 tavole
Formato:
16.0x24.0
Lingua: italiano

martedì 28 agosto 2007

storia del bouledogue francese

Ad un primo sguardo sembra quasi uno scherzo della natura!
Più massiccio di un carlino e meno accigliato del suo “cugino” inglese, il Bouledogue francese, con il suo sguardo vivace e la sua prorompente corporatura, unisce in sé simpatia e maestosità.
Dal cane da compagnia ha acquistato la docilità, mai però sottomissione devota, l’affidabilità e la dolcezza; del molossoide ha conservato l’aspetto “massiccio”, la fierezza e l’indomito cuore
Nasce così un connubio perfetto che fa, di questo cane, il compagno ideale per quei padroni che cercano una tranquilla compagnia, ma che non vogliono rinunciare ad avere “un cane a guinzaglio”.
Con un peso che oscilla tra i 7 ed i 13kg delle femmine agli 8 ed i 14 kg dei maschi, non è certo infatti il tipico cagnolino da portare in braccio o da coccolare in una borsetta.
Anche se quindi, tra tutti i cani da compagnia, la sua mole è ragguardevole, rimane pur sempre un compagno dalle dimensioni ridotte, ottimo perciò se si cerca un “amico peloso” con cui condividere un appartamento.

LE ORIGINI: UN CASO FORTUITO DEGLI EVENTI
Come il suo aspetto così insolito, anche la storia del bouledogue francese appare piena di imprevisti e singolarità.
Legata a doppio filo con quella del bulldog inglese, l’epopea di questa razza comincia nell’Inghilterra dell’ottocento.
Abolita la lotta tra i cani inglesi ed i tori, gli allevatori dell’isola oltre manica abbandonarono quasi del tutto l’allevamento della razza autoctona. Solo i veri appassionati di questo cane, simbolo ormai dell’Inghilterra stessa, continuarono, con soli soggetti puri, a riprodurre campioni di alta genealogia.
Altri invece, cominciarono ad incrociare il bulldog con altre razze, quali il carlino ed il terrier di Manchester, cercando di selezionare soggetti più piccoli, amabili e ovviamente meno cari!
Fu così che, un po’ per fortuna ed un po’ per caso, in soli tredici anni si arrivò ad avere esemplari chiamati toy-bulldog, che sempre più si allontanavano dal bulldog inglese e sempre più si avvicinavano a quello che oggi conosciamo come Bouledogue francese.
Ma la fama di questi nuovi soggetti, poco durò tra gli inglesi del tempo; troppo affezionati al loro cane nazionale, finirono per vedere nel nuovo esemplare solo uno scarto della grande razza britannica.
Come velocemente il toy-bulldog aveva conosciuto un’inaspettata notorietà, così, altrettanto velocemente, fu bistrattato fin alla radiazione dalla lista delle razze riconosciute.
Abbandonati i fasti di esposizioni ed i riconoscimenti nazionali, i nuovi soggetti, ritenuti solo esperimenti mal riusciti, furono venduti per pochi soldi come semplici cani da casa.
Fu proprio da questo declino e dalla fortuita casualità degli eventi, che il nostro beniamino andò incontro alla sua meritata affermazione.
Amico fidato dei ceti più bassi, il cagnolino passò la manica con i numerosi operai che, sull’onda della industrializzazione, cercavano in Francia posti di lavoro.
Fu così che la patria adottiva gli offrì il meritato riscatto, facendolo diventare il compagno gradito dei salotti parigini.
Tanto fu grande la sua fama tra i francesi che, questi ultimi, vollero legare per sempre la loro nazione all’immagine di questo cane, che per ciò fu allevato con il nome di bouledogue francese.
La stessa Inghilterra, che un tempo lo aveva “esiliato”, cominciò ad apprezzarne i numerosi pregi, tanto che il Re Edoardo VII ne acquistò un esemplare direttamente oltre manica.
Il piccolo cagnolino, si diffuse velocemente in tutta Europa e la sua storia andò ad intrecciarsi magicamente con quella dei suoi famosi proprietari e con le avventure e disavventura del secolo passato.
o troviamo dunque a Vienna nel salotto della famosa sig.ra Sacher, eccentrica nobildonna che, non solo si dilettava in cucina, ma amava fumare sigari e, si racconta, non lasciasse mai soli i suoi bouledogue francesi.
Il nome di un altro esemplare di questa razza, sicuramente meno fortunato dei “parenti” viennesi, fa la comparsa sul funesto libro degli imbarchi del Titanic: un allevatore francese partì per l’America con moglie e cane al seguito ed al momento del tragico affondamento, messo nella condizione di decidere se gettare a mare una cassetta di preziosi appartenuti alla consorte o il cagnolino, si racconta che non esitò un istante a dare alle onde i gioielli.
Come per i grandi personaggi della storia umana, leggenda e verità si fondono per creare il mito; in questo caso, il mito di una razza, di un cagnolino che dal niente diventa un prototipo di bellezza e fedeltà che arriva, immutata, fino ai nostri giorni.

FRENCHIE FROM MARS FOTO GALLERY



















































Lo standard del bouledogue francese

Altezza: 28-31 cm Peso minimo: - maschi 8 kg - femmine 7 kg Peso massimo: - maschi non superiore ai 14 kg - femmine non superiore ai 13 kg
Tronco: armonico rispetto all’insieme. Di giusta larghezza. L’addome deve essere rilevato all’indietro verso i reni. Il dorso largo e muscoloso. Petto eccezionalmente largo e potente.
Testa e muso: di forma quadrata, molto larga e forte. Cranio quasi piatto con guancia avente i muscoli ben sviluppati.
Tartufo: largo, di colore obbligatoriamente nero. E’ rincagnato e molto corto.
Denti: regolarmente allineati e completi nel numero e nello sviluppo.
Collo: forte e arcuato.
Pelle: ben aderente in tutte le parti del corpo.
Arti: sia i posteriori che gli anteriori devono essere in appiombo con ossatura robusta e sempre ben proporzionata. Devono essere corti e forti.
Spalla: di giusta lunghezza e posizione.
Muscolatura: ben sviluppata ed evidente su tutto il corpo, in particolare negli arti posteriori.
Linea superiore: il dorso forma una curva che si eleva verso il punto più alto delle reni.
Orecchie: di media grandezza, larghe alla base e arrotondate alla cima. Portate erette sulla testa, dette “a pipistrello”. Il portamento delle orecchie è una delle particolarità principali che contraddistingue la razza
.Coda: corta, attaccata in basso. La sua forma è detta a “bottone”.
Pelo: di uguale lunghezza in tutto il corpo; sempre liscio, abbondante e corto.Colori ammessi: il tigrato detto “bringèe” e il bianco con chiazze tigrate detto “caille”.
Difetti più ricorrenti: enognatismo, misure fuori standard, depigmentazione del tartufo, occhio chiaro, orecchio portato male, dorso scorretto, posteriore vaccino, piede aperto, criptorchidismo, monorchidismo.

il cane ed il suo mondo



Gli organi di senso
Il mondo del cane è un mondo fatto, prima di tutto, di ODORI.
Un cane può essere sordo, cieco o senza un arto e la sua vita sarà pressoché normale, un cane che ha perso per qualsiasi motivo il suo fiuto, sarà un essere menomato.
Gli odori svelano al cane il mondo che lo circonda, gli fanno capire ciò che è stato e ciò che potrebbe essere.
Per un cane annusare un marciapiede è come per un umano leggere un giornale, attraverso le tracce lasciate egli capisce cosa lo circonda: se è un posto nuovo, se ci sono cani in giro o ci sono stati, se altri umani, oltre al suo padrone, sono passati di lì, se c’è un giardino vicino dove poter sporcare, se ci sono altri animali nei paraggi.
Egli è in grado di creare delle proprie categorie attraverso l’olfatto: il suo odore, quello della sua casa, quello di altri umani, quello di altri cani, quello dei gatti, quello del cibo, ecc………
L’acume olfattivo che lo accomuna ha molti degli animali selvatici, si è sviluppato proprio perché indispensabile per la sopravvivenza: il lupo (dal quale il cane deriva) grazie al suo fiuto individua le prede, anche molto lontane, e sa tracciarne gli spostamenti.
L’olfatto guida e governa anche la vita sociale del cane: grazie hai feromoni, lasciati dagli altri membri della sua specie, egli è in grado di capire i vari gradi sociali degli altri, se le femmine sono in estro, se c’è un pericolo imminente, se è possibile ingaggiare una lite.
Gli ambulatori veterinari, per i cani, è come se fossero “tappezzati” di volantini dove c’è scritto “sono stato qui ed ho avuto paura”, “questo posto è pericoloso” ecc………
Per questo i proprietari dovrebbero capire:
quanto è importante l’annusare, senza tirare i guinzagli perché il cane si è trattenuto troppo all’angolo di una strada (a noi non piace essere interrotti durante una lettura particolarmente avvincente o piacevole)
quanto è importante l’esplorare posti nuovi, smettendo di pensare che il giardino di casa sia già abbastanza (a noi non piacerebbe leggere ogni giorno lo stesso quotidiano)
La VISTA del cane è diacromatica: il cane percepisce bene il colore blu e giallo; gli altri colori sono sfumature di questi due. E’ un po’ come se noi umani vedessimo solo bianco e nero, il resto dello spettro dei colori sarebbe percepito come varie sfumature di grigio.
Non è vero quindi che i cani vedono in bianco e nero: percepiscono bene blu e giallo, il resto sono sfumature di questi.
E’ vero invece che la visione diventa migliore con una luce bassa o soffusa (questo perché nell’occhio canino sono presenti in numero maggiore i bastoncelli a scapito dei coni).
L’occhio laterale da la possibilità all’animale di avere un campo visivo più ampio del nostro, a scapito però della visione binoculare (appartenete alla razza umana).
I cani hanno una scarsa risoluzione dei dettagli, mentre riescono molto bene a vedere oggetti in movimento anche ad elevate distanze.

L’UDITO del cane è molto più sviluppato del nostro, tanto che l’animale riesce a sentire suoni (ultrasuoni) che noi non percepiamo. Per questa sua caratteristica egli è usato come guardiano. Una piccola stimolazione uditiva può per lui essere già abbastanza per intimarlo all’attenzione.
Attraverso l’udito il cane è capace di codificare la comunicare con i membri della sua specie.
Anche la taglia influenza questo aspetto: i cani piccoli di solito sono più stimolati dal rumore e per questo reagiscono abbaiando, come delle vere e proprie sentinelle; mentre i cani di grossa mole tendono ad essere meno “rumorosi”, ma più portati alla difesa del territorio.
Usando l’abbaio, l’ululato, il ringhio, l’uggiolio e altre sfumature di vocalizzo importanti egli è in grado di comunicare anche con la nostra specie.
L’abbaio serve soprattutto per allertare, difendere il territorio, identificare, sollecitare il gioco, richiedere attenzione. Questo tipo di vocalizzo è molto soggetto a variazioni riconducibili al cane e ad i rituali che mette in pratica con il suo padrone.
L’ululato serve per mantenere un territorio, localizzare, riconoscersi, coordinare delle attività. Questo tipo di vocalizzazione è più presente degli esemplari allo stato selvatico che non nei cani di casa, anche se alcune razze mantengono l’ululato come comunicazione (es. pastore maremmano, siberian husky, malamute, pastore cecoslovacco, pastore di sarlos).
Il ringhio serve come minaccia aggressiva o di difesa, tranne che nella razza dalmata in cui il mostrare i denti è associato con un aspetto piacevole e ludico (è in uso tra gli umani dire infatti che i dalmata “sorridono”).
L’uggiolio indica spesso dolore, sottomissione, richiesta d’attenzione. Il significato di questo vocalizzo varia molto se a praticarlo è un cucciolo o un adulto: di solito i cuccioli lo praticano più di frequente per chiedere attenzione materna ed umana, mentre cani adulti per esprimere dolore.

Il senso del TATTO è usato dal cane in misura minore, rispetto agli altri sensi. Possiamo immaginare che, come noi usiamo le mani per esplorare e capire il mondo, i cani usino il muso per farsi un idea di ciò che hanno davanti.
Per capire se una pallina è morbida, liscia o dura il cane, invece di prenderla in mano come faremmo noi, la spinge col muso, la pesta con una zampa.
Il pelo veicola il senso del tatto nel cane: egli ha peli speciali (vibrisse, i peli che ha sul muso, tragi, peli dell’orecchio, ciglia) con una maggiore innervazione ed apporto sanguigno che permettono all’animale di captare il mondo circostante.

Il cervello
Quello che più differenzia il cervello umano da quello del cane è la modesta quantità di massa grigia dell’animale rispetto a quella contenuta nella scatola cranica umana.
Gran parte del cervello del cane riguarda l’attività sensoriale e di riconoscimento, mentre molto poco di esso è usato per l’associazione di idee. Il sistema libico, che governa la sfera del sonno, è in questa specie, ben sviluppato come nella nostra: ciò determina la capacità anche nel cane di sognare e rilassarsi attraverso l’attività cerebrale delle onde beta.
Una cosa curiosa ed interessante è il fatto, che nel cervello del cane, la zona responsabile del senso dell’olfatto abbia un numero di cellule nervose 40 volte superiore a quelle presenti nella stessa zona del cervello umano.
Per capire quanto, ma soprattutto come, è intelligente il cane non basta avere delle nozioni sul funzionamento neurologico del suo cervello. Egli non sarà in grado di capire concetti astratti, ma è sicuramente in grado di fare delle associazioni, tramite le quali apprende.
Il cane apprende tramite le associazioni ed i rinforzi positivi: un esempio storico è quello del cane di Pavlov.
E’ importante sapere anche che i cani non associano eventi separati nel tempo.
Queste sono nozioni FONDAMENTALI soprattutto quando l’uomo si trova a dover insegnare qualcosa all’animale o a sgridarlo.
Per questo i proprietari dovrebbero ricordare sempre che:
non serve a nulla sgridare il cane dopo che egli ha messo in pratica un comportamento a noi sgradito, o lo si trova sul fatto o si indurrà in lui solo un senso di paura nei nostri confronti
solo il rinforzo positivo è educativo per il cane

lunedì 27 agosto 2007

un pò di psicologia canina

Il linguaggio canino: un corpo che parla
Il cane attraverso tutte le parti del corpo (orecchie, bocca, espressioni facciali, pelo sulle spalle e sul dorso, la posizione e l’ atteggiamento generale del corpo), è capace di dialogare con gli altri membri del suo mondo (altri cani o umani).
Come noi abbiamo decretato la parola come codice per dialogare con gli altri, così i cani assumendo posizioni differenti e accompagnandoli da vocalizzi, “parlano” al mondo.
In generale le posture amichevoli tendono a ridurre la dimensione effettiva dell’animale, il quale in più distoglie lo sguardo, abbassa collo ed orecchie, si rotola sul dorso e presenta la regione inguinale con o senza urinare.
Le posture aggressive invece tendono ad aumentare la dimensione dell’animale.
I cani presentano pilo-erezione, le orecchie dritte e portate in avanti, coda sollevata e gonfia, arcuata e vibrante. Il cane si flette in avanti o sui 4 arti e vengono scoperti i denti.
In situazioni normali, dove non c’è una stimolazione soprasoglia:
Un cane tranquillo, in una situazione di attenzione ma non di eccitabilità, di solito porta la coda normalmente; senza alcuna tensione nel corpo
Ha le mascelle rilassate, magari la bocca semi aperta
Si muove liberamente e tiene la testa alta
Le orecchie possono essere erette
La richiesta del gioco:
Quando vuole giocare il cane tende ad abbassarsi con la parte anteriore del corpo, quasi fino ad accovacciarsi. In questa situazione può emettere latrati, di solito caratterizzati da note alte, può scodinzolare, o saltare avanti ed indietro.
Il pelo della groppa può essere eretto, in segno di eccitazione
Con questa postura il cane sta avvisando l’altro che tutto ciò che farà dopo sarà un gioco, uno scherzo, un modo per divertirsi insieme
Le orecchie possono essere erette o indietro
La sottomissione:
Nell’atto di sottomissione il cane si metterà su un fianco, mostrando il ventre. Spesso tenderà ad alzare anche la gamba posteriore, in segno di resa e di vulnerabilità
Le orecchie sono indietro
La coda è abbassata o in mezzo agli arti posteriori
La testa è abbassata per evitare qualsiasi contatto visivo
Con questo comportamento il cane sta dimostrando il suo essere inerme, la sua totale mancanza di aggressività
L’aggressività da paura:
Il cane mostra i denti ed emette di solito un ringhio sordo e prolungato
Le orecchie sono abbassate e portate indietro
L’intero corpo è teso e pronto al movimento
Il pelo del dorso è eretto
La coda è tenuta bassa e rigida
Con questo comportamento il cane sta dicendo che si sente minacciato da qualcosa o qualcuno; ha paura e per questo sta cercando a sua volta di intimorire l’avversario
L’aggressività da dominanza:
Il cane avanza con le orecchie e la coda erette. Il suo sguardo è diretto a cosa o a persona specifica. I denti sono scoperti ed il cane può farli schioccare. In queste situazioni spesso il ringhio è accompagnato all’abbaio
In questo caso il cane non sta solo minacciando a distanza, egli è pronto ad ingaggiare una vera e propria “lotta”
Spesso l’aggressività da dominanza è diretta verso i cospecifici più che verso l’uomo, di cui comunque il cane ha più spesso timore
I segnali calmanti
In generale ed in senso naturale, i cani sono animali che non amano i conflitti, per questo hanno sviluppato tutta una serie di segnali che sono utilizzati per prevenire le aggressioni e per ridurre la tensione tra i vari individui.
Questi segnali, detti per l’appunto calmanti, comprendono posture e movimenti particolari e possono essere utilizzati anche nella comunicazione uomo-cane.
RUOTARE LA TESTA: questo segnale può essere un movimento veloce (girare la testa di lato e subito tornare nella posizione precedente) oppure la testa può essere voltata di lato e tenuta in questa posizione per un po’ di tempo.
Lo spostamento della testa in senso laterale, che comporta quindi l’assenza di contatto visivo, è una forma di evitamento del conflitto.
Il cane può usare questo gesto quando un altro cane si sta avvicinando, magari troppo in fretta. Spesso il girare la testa di lato fa parte proprio del cerimoniale di saluto tra cani: due cani si incontrano, girano entrambi la testa per un attimo e poi si annusano felicemente.
Altre volte il cane usa questo gesto per comunica un disagio all’interno di una certa situazione; ad es. se qualcuno gli posa la mano sulla testa.
Le persone potrebbero usare questo segnale mentre si avvicinano ad un cane proprio per chiarire all’animale il loro pacifico avvicinamento.
CAMMINARE SEGUENDO UNA CURVA: due cani che si incontrano normalmente non si avvicinano in modo di retto tra loro, ma avanzeranno facendo un semicerchio. Tale gesto ha un forte potere calmante per il cane ed è facilmente fattibile anche da noi esseri umani.
Avvicinandoci ad un cane sconosciuto o vistosamente preoccupato, potremmo fare un semicerchio per raggiungerlo, magari ruotando la testa di lato e senza guardarlo negli occhi.
SOCCHIUDERE GLI OCCHI: anche il restringere gli occhi facendo diventare lo sguardo più dolce, abbassare le palpebre, non guardare in maniera minacciosa, sono segnali.
VOLTARE LE SPALLE: di solito i cani trovano molto rilassante girarsi di lato o dare le spalle. Quando un cane ringhia ad un altro è facile vedere questo ultimo girasi di schiena; spesso i cani lo fanno anche quando vogliono essere coccolati dal padrone: si appoggiano alle gambe del proprietario con il fianco.
Le persone potrebbero a loro volta usare questo gesto proprio per calmare una situazione, ad es. quando un cane sta giocando un po’ troppo irruentemente, oppure quando il cane salta addosso ripetutamente anche solo per fare le feste.
LECCARSI IL NASO: questo movimento veloce è molto rilassante per il cane. Lo mette in pratica sia quando è intimorito da qualcosa (es. quando un altro cane sta arrivando) sia quando è piacevolmente rilassato (es. quando è coccolato).
IMMOBILIZZARSI: lo stare immobile è una tipica tattica per sfuggire ad una aggressione ed è innata in tutti gli animali e lo è anche nell’uomo in casi estremi ( tant’è che si usa l’espressione “paralizzarsi dalla paura”). Stando fermo davanti ad un altro cane, magari più grande per mole o età, l’animale cerca di dimostrarsi passivo, inoffensivo.
Una persona, che non conosce il cane che gli sta venendo in contro, stando ferma e facendosi annusare, darà un segno calmante all’animale.
MUOVERSI LENTAMENTE: il movimento lento ha per il cane un forte senso calmante. Spesso il cane lo mette in atto quando vede un altro cane sconosciuto o quando stanno succedendo troppe cose intorno a lui.
Fare gesti lenti al proprio cane, specialmente se vogliamo fargli fare qualcosa che non ama particolarmente (es. mettergli la pettorina) può aiutarlo.
SDRAIARSI: sdraiarsi a pancia in giù ha un forte potere calmante, usato soprattutto da cani di alto rango sociale. Spesso tendono a mettere il muso tra le zampe anteriori oppure a rimanere eretti come sfingi, in ogni caso stanno dicendo che hanno bisogno di un po’ più di calma. Questo gesto è spesso usato dai cani adulti assillati dai giochi dei cuccioli.
SBADIGLIARE: il cane può usare lo sbadiglio quando è ansioso, spaventato, stressato, agitato. In ogni caso sta comunicando un disagio abbastanza forte.
Essendo questo un segnale calmante di forte intensità può essere usato anche dagli umani per far quietare rilassare i cani: un proprietario può cominciare a sbadigliare se il cane gioca troppo irruentemente, se vede il cane impaurito da qualcosa o qualcuno.

la mia padroncina




ciao!


mi chiamo cristina e sono la padroncina della piccola peste di filippo...


...sono appassionata del bouledogue francese ma amo tutti gli animali ed i cani in particolar modo...


chiunque condivida con me la passione per cani, gatti, uccelli, tartarughe...insomma, animali, grandi o piccoli che siano, è il benvenuto!


mi piacerebbe lasciare post su educazione, comportamento, salute, alimentazione e cosi via e magari potreste trovare qualcosa di interessante...
lo so, lo so...ho un pò la faccia da schiaffi ma sono anche tanto tenero...quando voglio!!!

chi sono


ciao!

sono filippo, bouledogue francese di un anno ed un mese...

...vivo insieme alla mia padroncina, che mi vuole tanto bene, anche se a volte le faccio perdere la testa...ne combino sempre una, mangio le sue scarpe, rompo il suo cellulare, distruggo i suoi appunti dell'università...ah, dimenticavo, le ho anche fatto la pipi sul libro di biblioteconomia e dalla sua espressione non deve essere stata fiera di me...

...ho tanta voglia di divertirmi e magari di conoscere qualche altro "bullo" come me...anche le "bulle" sono ben accette!!!