Se volete scrivere a Filippo per chiedere informazioni, consigli, curiosità, inviate una mail a darcacri@yahoo.it
sabato 26 aprile 2008
lunedì 21 aprile 2008
...un sospiro di sollievo...
miei cari, ho una bella notizia! questa mattina sono stata dal veterinario e posso dire di essere sollevata, perchè filippo ha evidentemente preso una bella botta sul piedino (non ci crederete, ma non ho idea di quando e come si sia fatto male!) e ora ha del liquido (edema) in tutta la parte interessata dal trauma che ha subito e, quindi, non può camminare bene! insomma, è come se io avessi il c.d. liquido al ginocchio...povera stella il vet ha detto anche che deve essere un dolore atroce, eppure fili non batte ciglio! è troppo bravo! ma quanto gli voglio bene? tanto, tanto, tanto, tanto, tantoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo.
domenica 20 aprile 2008
un fulmine a ciel sereno...
filippo...che ti è successo?! ti vogliamo troppo bene!
sono molto preoccupata per filippo, perché è da questa mattina che non poggia a terra la zampetta...ho chiamato il veterinario e mi ha detto che non dovrebbe essere nulla di grave, ma comunque domani mattina lo porto da lui per una visita e...speriamo bene...sono troppo in ansia...ah, la zampetta è la posteriore sinistra e a quanto pare non c'è una ferita né sulla zampetta né tra le dita...lui sta bene, o meglio, non si lamenta e ha voglia di giocare e addirittura anche di correre...mi si stringe il cuore: corre su tre zampe!
non so cosa pensare...adesso che sto scrivendo luca ci ha portato dei biscotti che filippo adora e non ci crederete, ma è saltato in piedi per afferrare il biscotto dalle nostre mani...alla fine li abbiamo dati tutti a lui o avrebbe continuato a saltare all'impazzata! ragazzi, che dire?! incrociamo le dita e vediamo un pò cosa dice il veterinario dopo averlo controllato per bene!
ovviamente vi terrò aggiornati!
sabato 19 aprile 2008
mercoledì 16 aprile 2008
non fatevi fregare!
purtroppo conosco molte persone che credono che i loro amici a quattrozampe siano vaccinati contro la leishmaniosi, il che è impossibile, perchè non esiste un vaccino contro la leishmaniosi!
ad oggi si sta sperimentando una terapia farmacologica da intendere come possibile cura della malattia e non come prevenzione della malattia!
perciò, se un veterinario vi dice di fare tale vaccino al vostro cucciolo o cucciolone, ridetegli in faccia!
non fatevi prendere in giro!
a proposito di leishmaniosi, vi dò delle info utili...
La leishmaniosi del cane è una grave malattia sistemica ad evoluzione cronica che conduce solitamente gli animali alla morte dopo una più o meno lunga fase debilitante e cachettizante . Dal punto di vista sintomatologico si possono avere quadri polimorfi ed estremamente variabili:
· Nel 25% dei casi à soggetti asintomatici
· Nel 50% dei casi à soggetti oligosintomatici: adenomegalia associata a dimagramento, astenia e qualche sintomo cutaneo
· Nel restante 25% dei casi soggetti sintomatici: dermatite furfuracea, ulcere, cheratocongiuntivite, onicogrifosi, adenomegalia, dimagramento, anemia, epistassi, insufficienza renale, patologie epatiche, ecc..
Nella specie canina prevalgono le forme sub-acute o croniche e latenti.
Il periodo di incubazione può durare da 2-3 mesi ad un anno o più. Dopo l’inoculazione delle leishmanie da parte del flebotomo si attiva il sistema immunitario, ciò può portare alla risoluzione dell’ evento aggressivo o ad un periodo di quiescenza temporaneo. A seguito poi della progressiva colonizzazione del SRI dell’ospite e delle reazioni immunitarie iniziano a comparire i sintomi delle diverse patologie da immunocomplessi, da autoanticorpi, fenomeni granulomatosi, amiloidosi degenerative degli organi, ed in generale patologie da immunodepressione.
Clinicamente sono riscontrabili:
linfoadenomegalia con linfonodi freddi e non dolenti (90%)
danni renali gravi, proteinuria, insufficienza (80%) à causa questa più frequente di mortalità nella fase terminale
lesioni cutanee non pruriginose (75%)
splenomegalia non dolente ed epatomegalia (55%)
lesioni oculari come cheratocongiuntivite secca, uveite (45%)
anemia (30%)
epistassi (30%), piastrinopenia, ulcere della mucosa nasale
febbre intermittente(15%)
di solito ma non sempre rarefazione del pelo, seborrea, alopecia (lunettes intorno agli occhi), forfora ed aspetto vecchio
onicogrifosi
ipotrofia muscolare (prima dei crotafiti)
ulcere agli arti (prominenze ossee e cuscinetti plantari)
artriti
segni neurologici
L’evoluzione della malattia è infausta nel 90% dei casi non trattati, comunque molto lenta con soventi riacutizzazioni di quadri cronici oligosintomatici .
La diagnosi viene effettuata sulla base del sospetto clinico associata ad indagini di laboratorio aspecifiche: anemia, piastrinopenia, aumento VES, leucocitosi monocitaria, formolgelificazione del siero, aumento delle proteine totali con ipoalbuminemia e ipergammaglobulinemia (ponte beta-gamma, picco a campanile in alfa 2);in base ad indagini specifiche indirette su siero: IFI (cut-off >= 1/80) o ELISA (cut-off > 50 U è positivo), sono molto diffusi ed abbastanza validi i kit commerciali per test rapidi; è poi possibile effettuare un’indagine specifica e diretta a partire da biopsie linfonodali, midollari o cutanee.
Leishmania è abbastanza diffusa in Italia, soprattutto nelle zone rurali e periferiche della fascia costiera. Focolai di una certa entità sono stati riscontrati in quasi tutte le nostre isole. In particolare grossi serbatoi della malattia sono localizzati nell’isola d’Elba (il 40% dei cani viventi in alcune zone è risultato infetto), sul promontorio del Monte Argentario, in Sicilia, Campania (ultimamente un forte aumento del numero dei cani infetti è stato rilevato nell’isola di Ischia), Abruzzo, Molise, Puglia e Calabria. La Leishmania è oggi presente su tutta la penisola. La diffusione della parassitosi è legata alla presenza degli insetti vettori. Delle specie italiane il Phlebotomus perniciosus è il primo dittero responsabile della Leishmaniosi viscerale canina ed umana.
Flebotomo
I Flebotomi sono insetti dell’ordine Diptera, sottordine Nematocera, famiglia Psychodidae. Detti anche “pappataci” o “sand flies” sono i vettori della leishmaniosi. In Italia appartengono al genere Phlebotomus (P. perniciosus, P. ariasi e P.perfiliewi) e possono trasmettere Leishmania infantum. Nel Nuovo Mondo la leishmaniosi viene invece trasmessa da insetti del genere Lutzomyia spp..
Questi insetti ematofagi sono “zanzarini” di 2-4 mm di colore giallo sabbia (“sand flies”), con ali e corpo rivestiti di peli. Sono caratterizzati da attività vespertina e notturna, durante il giorno trovano rifugio in microhabitat bui ed umidi come tane, fessure nei muri, cavità degli alberi, etc….
Nei Paesi a clima temperato sono particolarmente favorevoli ai flebotomi vettori le colline retro-litorali, e non solo, specie se alte fra i 200 ed i 600 m slm. Questi luoghi sono quindi da considerarsi zone di endemia della leishmaniosi da L. infantum. In questa fascia climatico-altitudinale si adattano bene anche alle periferie urbane.
Comunque la coesistenza del flebotomo e delle specie reservoir (in Italia il cane) non significa necessariamente che la zona in questione sia un luogo d’endemia.
La temperatura è un fattore importantissimo ai fini dell’attività dei flebotomi, sulla loro attività riproduttiva (n° cicli di ovodeposizione) e sulla fase endovettoriale del ciclo delle leishmanie (optimum termico a 25°C). Essi non mostrano attività al di sotto dei 16°C. Quindi sono un problema prevalentemente estivo.
Le femmine depongono le uova in ambienti bui, umidi ma non acquosi da 1 a 3 volte all’anno in funzione della temperatura. Durante la fase di ovodeposizione sono linfo-ematofaghe: possono pungere più volte in una notte, vengono definite “nervous feeder” in quanto hanno un forte bisogno di nutrirsi soprattutto se il loro intestino è danneggiato delle leishmanie che lo parassitano.
Dal punto di vista comportamentale i flebotomi hanno un volo silenzioso, punture non dolorose e sono attratti da luci deboli, il loro home-range è limitato: 100-200 metri, ma a volte si possono spingere fino a due km di distanza. Biologicamente presentano 4 stadi larvali per 3-5 settimane, poi per 1-2 settimane permangono come ninfe. L'ultimo stadio, adulto, l’imago può vivere da 10 a 60 giorni in funzione soprattutto dell’umidità.
L’ibernazione è garantita dalle larve di quarto stadio.
Trasmissione
La femmina del pappatacio, al momento dell’ovodeposizione diventa linfo-ematofaga e può pungere la cute di un ospite infetto (un cane, una volpe, un ratto nero o qualsiasi mammifero che funge da reservoir per una particolare specie di Leishmania). Con la puntura del flebotomo si forma un lago emo-linfatico nel derma dell’ospite, ed il flebotomo si infetta per assunzione delle cellule del SRI parassitate, presenti soprattutto nella linfa dermica e contenenti gli amastigoti. All’interno del flebotomo gli amastigoti aflagellati si attivano a promastigoti e si moltiplicano nell’intestino medio dell’insetto ed acquisiscono il potere infettante (il flebotomo è un vettore biologico!). I promastigoti risalgono poi il canale digerente del flebotomo fino alle parti buccali dove si concentrano e vengono iniettati in un nuovo ospite. All’interno di quest’ultimo i promastigoti vengono fagocitati dai macrofagi e si trasformano in amastigoti. Gli amastigoti si moltiplicano per divisione binaria anche all’interno dei primi macrofagi infettati fino a distruzione di questi. Gli amastigoti che si liberano vengono fagocitati da altre cellule e così via. I macrofagi fungono da cavallo di Troia e trasportano i parassiti in altre sedi dell’organismo infettato, in vari organi e tessuti del SRI localizzandosi in fegato,milza, linfonodi, midollo osseo, derma, ecc…
ad oggi si sta sperimentando una terapia farmacologica da intendere come possibile cura della malattia e non come prevenzione della malattia!
perciò, se un veterinario vi dice di fare tale vaccino al vostro cucciolo o cucciolone, ridetegli in faccia!
non fatevi prendere in giro!
a proposito di leishmaniosi, vi dò delle info utili...
La leishmaniosi del cane è una grave malattia sistemica ad evoluzione cronica che conduce solitamente gli animali alla morte dopo una più o meno lunga fase debilitante e cachettizante . Dal punto di vista sintomatologico si possono avere quadri polimorfi ed estremamente variabili:
· Nel 25% dei casi à soggetti asintomatici
· Nel 50% dei casi à soggetti oligosintomatici: adenomegalia associata a dimagramento, astenia e qualche sintomo cutaneo
· Nel restante 25% dei casi soggetti sintomatici: dermatite furfuracea, ulcere, cheratocongiuntivite, onicogrifosi, adenomegalia, dimagramento, anemia, epistassi, insufficienza renale, patologie epatiche, ecc..
Nella specie canina prevalgono le forme sub-acute o croniche e latenti.
Il periodo di incubazione può durare da 2-3 mesi ad un anno o più. Dopo l’inoculazione delle leishmanie da parte del flebotomo si attiva il sistema immunitario, ciò può portare alla risoluzione dell’ evento aggressivo o ad un periodo di quiescenza temporaneo. A seguito poi della progressiva colonizzazione del SRI dell’ospite e delle reazioni immunitarie iniziano a comparire i sintomi delle diverse patologie da immunocomplessi, da autoanticorpi, fenomeni granulomatosi, amiloidosi degenerative degli organi, ed in generale patologie da immunodepressione.
Clinicamente sono riscontrabili:
linfoadenomegalia con linfonodi freddi e non dolenti (90%)
danni renali gravi, proteinuria, insufficienza (80%) à causa questa più frequente di mortalità nella fase terminale
lesioni cutanee non pruriginose (75%)
splenomegalia non dolente ed epatomegalia (55%)
lesioni oculari come cheratocongiuntivite secca, uveite (45%)
anemia (30%)
epistassi (30%), piastrinopenia, ulcere della mucosa nasale
febbre intermittente(15%)
di solito ma non sempre rarefazione del pelo, seborrea, alopecia (lunettes intorno agli occhi), forfora ed aspetto vecchio
onicogrifosi
ipotrofia muscolare (prima dei crotafiti)
ulcere agli arti (prominenze ossee e cuscinetti plantari)
artriti
segni neurologici
L’evoluzione della malattia è infausta nel 90% dei casi non trattati, comunque molto lenta con soventi riacutizzazioni di quadri cronici oligosintomatici .
La diagnosi viene effettuata sulla base del sospetto clinico associata ad indagini di laboratorio aspecifiche: anemia, piastrinopenia, aumento VES, leucocitosi monocitaria, formolgelificazione del siero, aumento delle proteine totali con ipoalbuminemia e ipergammaglobulinemia (ponte beta-gamma, picco a campanile in alfa 2);in base ad indagini specifiche indirette su siero: IFI (cut-off >= 1/80) o ELISA (cut-off > 50 U è positivo), sono molto diffusi ed abbastanza validi i kit commerciali per test rapidi; è poi possibile effettuare un’indagine specifica e diretta a partire da biopsie linfonodali, midollari o cutanee.
Leishmania è abbastanza diffusa in Italia, soprattutto nelle zone rurali e periferiche della fascia costiera. Focolai di una certa entità sono stati riscontrati in quasi tutte le nostre isole. In particolare grossi serbatoi della malattia sono localizzati nell’isola d’Elba (il 40% dei cani viventi in alcune zone è risultato infetto), sul promontorio del Monte Argentario, in Sicilia, Campania (ultimamente un forte aumento del numero dei cani infetti è stato rilevato nell’isola di Ischia), Abruzzo, Molise, Puglia e Calabria. La Leishmania è oggi presente su tutta la penisola. La diffusione della parassitosi è legata alla presenza degli insetti vettori. Delle specie italiane il Phlebotomus perniciosus è il primo dittero responsabile della Leishmaniosi viscerale canina ed umana.
Flebotomo
I Flebotomi sono insetti dell’ordine Diptera, sottordine Nematocera, famiglia Psychodidae. Detti anche “pappataci” o “sand flies” sono i vettori della leishmaniosi. In Italia appartengono al genere Phlebotomus (P. perniciosus, P. ariasi e P.perfiliewi) e possono trasmettere Leishmania infantum. Nel Nuovo Mondo la leishmaniosi viene invece trasmessa da insetti del genere Lutzomyia spp..
Questi insetti ematofagi sono “zanzarini” di 2-4 mm di colore giallo sabbia (“sand flies”), con ali e corpo rivestiti di peli. Sono caratterizzati da attività vespertina e notturna, durante il giorno trovano rifugio in microhabitat bui ed umidi come tane, fessure nei muri, cavità degli alberi, etc….
Nei Paesi a clima temperato sono particolarmente favorevoli ai flebotomi vettori le colline retro-litorali, e non solo, specie se alte fra i 200 ed i 600 m slm. Questi luoghi sono quindi da considerarsi zone di endemia della leishmaniosi da L. infantum. In questa fascia climatico-altitudinale si adattano bene anche alle periferie urbane.
Comunque la coesistenza del flebotomo e delle specie reservoir (in Italia il cane) non significa necessariamente che la zona in questione sia un luogo d’endemia.
La temperatura è un fattore importantissimo ai fini dell’attività dei flebotomi, sulla loro attività riproduttiva (n° cicli di ovodeposizione) e sulla fase endovettoriale del ciclo delle leishmanie (optimum termico a 25°C). Essi non mostrano attività al di sotto dei 16°C. Quindi sono un problema prevalentemente estivo.
Le femmine depongono le uova in ambienti bui, umidi ma non acquosi da 1 a 3 volte all’anno in funzione della temperatura. Durante la fase di ovodeposizione sono linfo-ematofaghe: possono pungere più volte in una notte, vengono definite “nervous feeder” in quanto hanno un forte bisogno di nutrirsi soprattutto se il loro intestino è danneggiato delle leishmanie che lo parassitano.
Dal punto di vista comportamentale i flebotomi hanno un volo silenzioso, punture non dolorose e sono attratti da luci deboli, il loro home-range è limitato: 100-200 metri, ma a volte si possono spingere fino a due km di distanza. Biologicamente presentano 4 stadi larvali per 3-5 settimane, poi per 1-2 settimane permangono come ninfe. L'ultimo stadio, adulto, l’imago può vivere da 10 a 60 giorni in funzione soprattutto dell’umidità.
L’ibernazione è garantita dalle larve di quarto stadio.
Trasmissione
La femmina del pappatacio, al momento dell’ovodeposizione diventa linfo-ematofaga e può pungere la cute di un ospite infetto (un cane, una volpe, un ratto nero o qualsiasi mammifero che funge da reservoir per una particolare specie di Leishmania). Con la puntura del flebotomo si forma un lago emo-linfatico nel derma dell’ospite, ed il flebotomo si infetta per assunzione delle cellule del SRI parassitate, presenti soprattutto nella linfa dermica e contenenti gli amastigoti. All’interno del flebotomo gli amastigoti aflagellati si attivano a promastigoti e si moltiplicano nell’intestino medio dell’insetto ed acquisiscono il potere infettante (il flebotomo è un vettore biologico!). I promastigoti risalgono poi il canale digerente del flebotomo fino alle parti buccali dove si concentrano e vengono iniettati in un nuovo ospite. All’interno di quest’ultimo i promastigoti vengono fagocitati dai macrofagi e si trasformano in amastigoti. Gli amastigoti si moltiplicano per divisione binaria anche all’interno dei primi macrofagi infettati fino a distruzione di questi. Gli amastigoti che si liberano vengono fagocitati da altre cellule e così via. I macrofagi fungono da cavallo di Troia e trasportano i parassiti in altre sedi dell’organismo infettato, in vari organi e tessuti del SRI localizzandosi in fegato,milza, linfonodi, midollo osseo, derma, ecc…
martedì 8 aprile 2008
petunia e il suo amico micio...che tenerezza...
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