domenica 22 giugno 2008

il cane e il suo significato

Ieri sera su “i nostri cani”, che è la rivista dell’enci, ho letto un articolo molto interessante e mi farebbe piacere condividerlo con voi, perché vi voglio bene … no, non sono ironico … dico sul serio … ad ogni modo, l’ ho riassunto al massimo, ma se volete leggerlo per intero, procuratevi il numero di giugno 2008 (anno 54, numero 6, giugno 2008)…
Nell’antichità si credeva che il cane avesse la funzione di fare da tramite tra la vita e la morte. I messicani adoravano una divinità con corpo di cane, che si chiamava Xolotl e vegliava sul sole che illuminava la terra. Inoltre allevavano cani color marrone, la tinta del sole, affinché accompagnassero i morti nel loro viaggio nell’oltretomba, così come erano stati accanto agli uomini nella loro vita. Come se non bastasse la tredicesima costellazione nello zodiaco messicano è detta “del cane” e tra i suoi significati ha anche quello di “fine del mondo”, cioè di morte e di vita insieme. Infatti secondo un antico verso :”la tredicesima ritorna ed è di nuovo la prima”. Anche la divinità egizia Anubi, che secondo questo popolo era vicina ai morti nel loro cammino, aveva testa di cane. Ecate, che gli antichi greci consideravano custode dell’oscurità, si circondava di cani da battaglia. Esculapio e Mercurio sono spesso raffigurati in compagnia di cani, così come i Santi Eustachio, Uberto e Rocco. L’islam loda la fedeltà del cane e si legge:” se un uomo non ha fratelli, i cani sono i suoi fratelli. Il cuore di un cane assomiglia al cuore del padrone.” Nei paesi islamici uccidere un cane equivale ad uccidere sette uomini, uno per ciascuna delle vite del cane. I musulmani considerano il cane impuro, ma salvano il levriero, che secondo loro protegge dal malocchio. Sempre il levriero si trova in Dante, che lo chiama “veltro” e lo cita più di una volta per via della sua innata eleganza. I Domenicani hanno come simbolo un cane che vomita fuoco. Essi furono denominati anche “i cani di Dio”, perché difendevano la religione e la casa del Signore con la loro voce, proprio come il cane difende, abbaiando, l’abitazione del padrone. Nel Tibet il cane è simbolo di sessualità e gelosia e Buddha scrive:” chi vive come un cane quando il corpo si dissolve dopo la morte andrà con i cani.” In molti popoli antichi si sacrificavano cani alla morte del padrone, nella convinzione che gli rimanessero accanto anche nell’aldilà.
Interessante, no?!

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